Gallicano nel Lazio (RM). Ponte Amato e Via Praenestina
- Tipologia bene scavato
- Infrastruttura viaria
- Regione / Stato estero
- Lazio
- Provincia
- Roma
- Comune
- Gallicano nel Lazio
- Localizzazione specifica
- Ponte Amato
- Istituto-ufficio competente
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio
- Tipologia scavo
- Conduzione diretta
- Tipologia finanziamento
- Regione Lazio e Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini
- Entità finanziamento
- Euro 150.000,00
- Anno campagna di scavo
- 2009-2010
- Responsabile di cantiere
- Zaccaria Mari
- Responsabile scientifico
- Zaccaria Mari
- Datazione bene scavato: DA
- 199 a.C. - 476 d.C.
- Datazione bene scavato: A
Descrizione campagne
Nel 2008-2010 sono stati effettuati importanti lavori di scavo e ripulitura sulla Via Praenestina antica, che per circa 7 km, nel Comune di Gallicano, conserva quasi interamente il basolato. La strada, diretta a Praeneste (Palestrina), usciva, com'è noto, dalla Porta Maggiore delle Mura Aureliane, transitava per la città di Gabii, quindi entrava nell'Ager Praenestinus, ove mostra l'aspetto che le conferì nel II-I sec. a.C. una radicale ristrutturazione tesa a migliorarne l'efficienza con la costruzione di rettifili e opere atte a ridurre i dislivelli (ponti, viadotti, tagliate, sostruzioni). Superata la suggestiva Tagliata di S. Maria di Cavamonte (anch'essa oggetto di intervento che sarà illustrato in futuro), ove, accanto al tracciato antico, corre la Statale moderna, la via supera il fosso Scalelle con il Ponte Amato (circa al XVIII miglio), costituito da un'arcata a tutto sesto in opus quadratum di tufo, larga m 7 e alta 10, compresa fra due massicce spalle. Fortificato forse nel X secolo dal conte Amato di Segni (da cui il nome), è databile fra la seconda metà del II sec. a.C. e la metà del I sec. d.C. (figg. 1-2).
La carreggiata, larga m 5,30, conserva sul ponte parte del basolato, rimasto sempre visibile, mentre il prosieguo della strada, fino al 2008 completamente interrato, è stato riportato alla luce per circa 150 m (fig. 3).
Dopo il ponte devia a destra, correndo su un viadotto che forma un angolo ottuso, quindi procede rettilinea e in lieve salita. Il basolato, largo m 4,10, in lastroni di pietra lavica rincalzati agli angoli con zeppe, presenta solchi dovuti alle ruote dei carri, che hanno qui transitato fino agli inizi del Novecento. I margini laterali sono formati, come di consueto, da pietre confitte di taglio, intervallate a distanze irregolari da elementi più grandi con la sommità tondeggiante. Sul lato destro è un marciapiede, delimitato dalla sostruzione in opus quadratum che mantiene la strada leggermente rilevata e sulla quale si imposta il muro di cinta della tenuta di S. Pastore (fig. 4).
Sul lato opposto affiorano alcuni "ingressi" delimitati da blocchi di tufo che potrebbero corrispondere a sepolcri o taberne. Il tratto percorribile termina all'altezza di un cancello della tenuta, oltre il quale però il lastricato prosegue fino ad intersecare la Prenestina Nuova davanti alla settecentesca villa di S. Pastore.
Zaccaria Mari
Il Parco archeologico "Ponte Amato e Via Praenestina antica", inaugurato nel 2009, è dotato di un punto-sosta attrezzato, dal quale ha inizio l'itinerario di visita alla Tagliata di S. Maria di Cavamonte e ai principali luoghi di interesse storico-archeologico del territorio, fra cui, in primo luogo, i ponti degli acquedotti Aqua Marcia, Aqua Claudia e Anio novus.
Bibliografia / Cartografia
- Z. Mari, Guida al paesaggio antico di Gallicano nel Lazio, Pescara 2008, pp. 12-16.
- Z. Mari, Interventi di tutela e recupero nel territorio di Gallicano nel Lazio (Roma), in G. Ghini (cur.), Lazio e Sabina 6, Atti del Convegno "Sesto Incontro di Studi sul Lazio e la Sabina (Roma 4-6 marzo 2009), Roma 2010, pp. 355-358.
Cartografia
- F. 150, Colonna, I S.O.